SIMONE SIGNORET: ROMA CELEBRA CON UNA TARGA LA DIVA ALTERNATIVA DEL CINEMA FRANCESE

SIMONE SIGNORET: ROMA CELEBRA CON UNA TARGA LA DIVA ALTERNATIVA DEL CINEMA FRANCESE

luglio 27, 2023 0 Di Cinema in viaggio

Roma rende omaggio ad una grande stella del cinema transalpino. Miguel Gotor, Assessore alla Cultura del Comune Capitolino, ha annunciato il 12 luglio l’inaugurazione di un viale per l’attrice francese Simone Signoret.

All’interno di Villa Doria Pamphili, residenza storica nella zona ovest della città, possibile adesso è una targa toponomastica per la donna. L’opera è stata presentata insieme al Sindaco Roberto Gualtieri, la responsabile della direzione Affari Culturali della Città di Parigi Aurélie Filippetti, il console generale di Francia in Italia Fabrice Maiolino, e il presidente del XII Municipio Elio Tomassetti. L’Assessore ha sottolineato l’importanza di questo gesto per onorare il rapporto di gemellaggio tra Roma e Parigi, iniziato nel 1956. Il pubblico ha potuto ammirare la nuova opera nella cornice della festa “Dolce Vita sur Seine”, che, alla sua seconda edizione, ha offerto dall’8 al 13 luglio proiezioni e incontri per celebrare il rapporto tra il cinema parigino e quello della Capitale.

Al centro dell’iniziativa c’è la meravigliosa Simone Signoret, dall’ indimenticabile sguardo carismatico e profondo, figlia di un ebreo polacco, il cui cognome all’anagrafe era Kaminker; per il suo nome d’arte venne preferito quello della madre, per evitare le domande delle autorità naziste di quegli anni. La carriera dell’ attrice francese iniziò nel 1941, partendo dalla rivista “Le nouveau temps”, dove lavorò come segretaria.
Più tardi venne introdotta al mondo del cinema, grazie al regista Yves Allegret, con cui fu sposata dal 1944 al 1949. Il ruolo ne “L’albergo della malavita”, per cui vinse il premio Suzanne Bianchetti, diede alla Signoret la popolarità che la mise in risalto nei primi anni della sua vita professionale. Tra le prime pellicole,  “Il piacere e l’amore”, “Casco d’oro”, “La selva dei dannati”.

Nel 1960 l’attrice recitò insieme a due figure di spicco del cinema italiano, Sandra Milo e Marcello Mastroianni, nel film “Adua e le compagne”. Nello stesso anno vinse l’Oscar come migliore attrice protagonista del drammatico  “La strada dei quartieri alti” del regista Jack Clayton . In quel periodo l’attrice fece un viaggio negli Stati Uniti insieme al nuovo marito Yves Montand, insieme al quale conobbe la stellare Marylin Monroe.

Fece scalpore la notizia della storia d’amore tra l’attrice americana e Montand, ma la Signoret dichiarò nella sua autobiografia di non serbare rancore per la Monroe.
Insieme al marito Montand era inoltre in prima fila per le battaglie per le persone più deboli, dagli immigrati clandestini, ai perseguitati per reati d’opinione. La critica principale di Simone Signoret riguardava invece il metodo di lavoro del cinema statunitense, osservato da vicino nel suo viaggio e ritenuto arido e disumano. Una grave malattia alla retina la fece diventare progressivamente cieca e l’ultimo suo film fu “L’ètoile du nord” del 1981.
La morte risale al 30 settembre 1985, alla fine di una vita da diva alternativa, sempre in contrapposizione con l’immagine di perfezione, spesso associata all’attrice; una delle tante sfide mediatiche di una stella del cinema francese.

 

Pietro Amendola