Il commissario Amareno Fabbri e la Bologna in “film su carta” di Zap e Ida : l’intervista ai 2 storici vignettisti

Il commissario Amareno Fabbri e la Bologna in “film su carta” di Zap e Ida : l’intervista ai 2 storici vignettisti

novembre 16, 2021 0 Di Cinema in viaggio

Il mondo del cinema è affascinante per i suoi infiniti percorsi artistici. Si basa solitamente sulle immagini, ma in alcuni casi è rintracciabile anche nelle sole parole scritte. Alcune opere letterarie possono rappresentare una sorta di collante tra il campo del cinema e quello dei libri. Ne sono un limpido esempio i “film su carta” dei 2 vignettisti comici Vincenzo Zapparoli e Ida Cassetta. La coppia di umoristi vive a Bologna ed è meglio nota al pubblico con il nome “Zap e Ida”. La satira è da sempre al centro delle loro opere creative, ma negli ultimi anni stanno sperimentando il genere del giallo in una chiave comica. Il personaggio creato dalla coppia, il commissario bolognese Amareno Fabbri, è entrato di forza nel mondo immaginario dei 2 autori. Le vicende dell’ispettore di polizia sono raccolte nei 4 libri da loro pubblicati. La scenografia cinematografica presente in questi gialli porta il lettore a visualizzare perfettamente le scene dei “film su carta” di Zap e Ida. Il collegamento con il cinema è molto forte e abbiamo intervistato i 2 vignettisti per sapere di più sull’intrigante personaggio di Amareno Fabbri.

 

Partiamo proprio da lui, il protagonista delle storie Amareno Fabbri. Il nome non è ovviamente casuale,  ma legato alla storica azienda di amarene. Tra i fan del commissario c’è proprio l’amministratore delegato della Fabbri, che per ogni libro chiede sempre 23 copie, una per lui e le altre per i suoi cugini:

 

“Amareno è figlio di un partigiano comunista eroe della Resistenza. Dopo la fine della guerra, il padre trova poi lavoro nella Banca del Monte di Bologna e Ravenna. Il nostro protagonista è un ispettore bolognese, che risolve casi in giro per la città insieme alla sua squadra. Vive con una prostituta di nome Marisa, molto brava in cucina. Il commissario rappresenta anche una sorta di guida della città di Bologna per i nostri lettori. Da amante del buon cibo, ci porta alla conoscenza dei ristoranti tipici e delle osterie del posto. Quando non è in questura, l’ “Osteria del Sole” diventa il suo ufficio, dove poter gustare anche del buon vino”

 

La sfida del giallo comico inizia nel 2014 con la pubblicazione del primo libro “Passi” con Amareno Fabbri .  Una storia che ha dato inizio ad una saga che è destinata a proseguire oltre i 4 episodi già pubblicati:

 

“Il titolo è legato ai passi degli assassini, che le vittime sentono prima di morire.  Il giallo è un genere molto apprezzato dal pubblico e noi ci siamo voluti cimentare in questo poliziesco comico. Le persone hanno iniziato a fermarci per strada per esprimere i loro apprezzamenti per il personaggio di Amareno Fabbri. A quel punto abbiamo deciso di continuare e di iniziare un secondo libro. Nell’episodio successivo, il commissario riceve 3 lettere anonime, con le quali viene minacciato e forzato a lasciare il proprio lavoro. Lui ovviamente rifiuta e gli viene in aiuto un suo vecchio compagno dell’Accademia di Roma. L’amico è però un fascista e, essendo Amareno un comunista convinto, si crea questo bizzarro scontro politico amichevole. Un morto solo in tutta la storia, diversamente dalle altre, in cui le vittime sono numerose”

Le avventure del commissario sono ambientate nella pittoresca città di Bologna. Il capoluogo emiliano svolge un ruolo importantissimo nei libri di Zap e Ida. Vengono inseriti numerosi elementi reali di Bologna, come locali, ristoranti, persone:

“Noi siamo  uno di Mantova e l’altra di Venezia. Siamo a Bologna però da molti anni. Dunque abbiamo voluto onorare la città, presentandola e descrivendola al meglio in questi libri. Il celebre regista Pupi Avati si è complimentato con noi per il primo libro “Passi”, dicendoci che gli ha fatto rivivere alcuni luoghi del suo passato nel capoluogo emiliano. I personaggi dei libri sono reali al 50 %, perciò abbiamo praticamente creato un mondo nostro tra realtà e immaginazione”

Commissario infallibile, Amareno nella vita privata è una persona molto amichevole e soprattutto un amante del buon cibo. Nei 4 libri il protagonista rappresenta anche una vera e propria guida turistica per i lettori. Conosce numerosi ristoranti e locali del capoluogo, citati da Zap e Ida:

“Molti ristoratori e proprietari di locali bolognesi ci chiedono di essere inseriti nelle nostre storie. Il commissario lo abbiamo fatto vivere sopra la pizzeria storica “Napoleone”, su richiesta dei titolari. Noi inseriamo con piacere questi locali tipici per raccontare al meglio l’atmosfera della città.  Si parla anche di enogastronomia. Nel primo libro Amareno beve l’amarone e c’è ovviamente questo gioco simpatico con il nome del commissario. In “Amareno Fabbri e il caso P.P.F” si innamora del Dracone, vino rosso a km 0. Nel prossimo libro “Caccia al bianco” c’è invece il Pignoletto”

Il collegamento con il cinema deriva dalla struttura dei libri. Zap disegna in modo repentino ciò che visualizza nella sua testa per le vignette. Allo stesso modo i 2 umoristi riescono a scrivere questi “film su carta” con le scene da loro ideate, che prendono vita grazie alle parole:

“A piè di ogni pagina c’è il simbolo della pellicola cinematografica per indicare il numero e in tutti i libri di Amareno Fabbri è presente la lista del cast. “Passi” è diviso tra primo e secondo tempo, proprio come quando si va a vedere uno spettacolo al cinema. Noi siamo stati contattati da 3 registi giovani, interessati a trasformare i nostri libri in opere cinematografiche. Un’ipotetica trasposizione non sarebbe neanche così complessa dal punto di vista organizzativo, visto che i libri hanno già una sceneggiatura. Con la trasformazione in film si rischia forse di perdere il fascino dell’immaginazione, ma le scene rispecchierebbero quelle che già riusciamo a ricreare nella mente dei lettori con le nostre parole”

Sherlock, Montalbano, Mind Hunter. Sono molti gli esempi di prodotti televisivi basati sulle storie di commissari e investigatori. Si pensa al cinema per Amareno Fabbri, ma anche l’idea di una saga con più episodi risulta sicuramente allettante per la trasposizione dei libri di Zap e Ida:

 

“Una serie tv sarebbe perfetta. Ci hanno definiti i “Montalbano emiliani”. È ambientato a Bologna anche l’ “Ispettore Coliandro”, ma a noi onestamente non piace molto. Il nostro Amareno ha delle caratteristiche diverse. A differenza di Coliandro, Amareno è molto sicuro e per nulla impacciato nel suo lavoro. Nella vita privata è una persona alla mano e sta simpatico un po’ a tutti. Tutti i canali televisivi oggi propongono programmi legati al poliziesco. E molte persone iniziano a leggere i gialli, influenzate dai prodotti della TV. I nostri ammiratori continuano a seguire Amareno Fabbri non tanto per le storie, ma per il personaggio, che sta creando una sorta di dipendenza tra i nostri lettori.  Già dopo l’ultimo “Spariam bene” ci chiedono dove sia finito il nostro commissario. Ci fa molto piacere”

Nelle storie di Amareno Fabbri si parla di casi di omicidio, ma ovviamente lo spazio per la comicità non può mancare. I 2 vignettisti sono degli strepitosi umoristi, con la battuta sempre pronta e con una brillante comicità vecchio stile:

“Noi siamo rimasti un po’ all’antica, ma alcune cose del passato rimangono per l’eternità. Perché la musica degli anni ’60 viene ancora ascoltata? Forse perché quella di oggi fa schifo (ridono n.d.r). Allo stesso modo la comicità che portiamo nei libri di Amareno Fabbri è una comicità d’altri tempi, che provocherà però anche in futuro ilarità nei lettori.”

Ha già riscosso molto successo l’ultimo libro su Amareno “Spariam Bene”. Il titolo richiama la speranza , che , nel periodo difficile del Covid, abbiamo tutti cercato di mantenere sempre viva:

 

“In “Spariam Bene” il caso da risolvere per Amareno Fabbri è legato ad un cecchino infallibile, che ammazza le sue vittime nella città colpendole direttamente al cuore. Tutte le persone uccise hanno degli scheletri nell’armadio, dal pedofilo allo spacciatore.  Quindi l’assassino lo definiamo come un giustiziere”

 

Per chiudere, una descrizione di Amareno da parte dei 2 autori, con alcune parole del loro Wikibolario. Il dizionario firmato Zap e Ida è stato pubblicato nel 2018 e contiene 5000 termini, con definizioni spiritose e stravaganti:

 

“Al Salone del Libro di Torino le copie del Wikibolario sono andate a ruba. Ad Amareno Fabbri possiamo accostare alcune parole interessanti del nostro vocabolario. La prima è “Bucaneve”, la cui definizione è precisa pisciata maschile invernale. Il termine richiama un po’ lo spirito del nostro personaggio. La seconda parola è “Agente”, professione del protagonista, che nel nostro dizionario viene associata all’agente atmosferico. Crêpe Suzette è un altro termine perfetto. Richiama ovviamente la passione per il cibo di Amareno e nel Wikibolario è un’imprecazione francese.”

 

Non ci resta adesso che aspettare il prossimo libro “Caccia al Bianco”.  L’idea  nasce da una vicenda singolare accaduta ai 2 autori. In una giornata di normale routine tra le vie bolognesi, hanno incrociato un individuo molto strano, che gli ha spiegato il suo progetto di voler trasformare delle scacciacani in pistole vere per sparare agli zingari. Il suo racconto ha terrorizzato Zap e Ida, dando però l’idea. Nel quinto episodio le vittime sono proprio degli zingari, che vanno a chiedere l’elemosina in giro, dipinti di bianco e coperti da delle tuniche. Nella città c’è poca preoccupazione per questi omicidi, fino alla morte di un domenicano e di una farmacista. Entrambi indossano abiti bianchi, proprio come i mendicanti uccisi. Gli abitanti insorgono e la trama poi ovviamente va avanti.

Quasi concluso anche il sesto episodio della saga che sta appassionando numerosi lettori. I “film su carta” di Zap e Ida sullo strepitoso Amareno Fabbri sono destinati a proseguire con le avvincenti e divertenti storie del commissario bolognese. E non vediamo l’ora di tornare ad immergerci nuovamente nel mondo parallelo di Zap e Ida nel capoluogo emiliano.

Pietro Amendola